Materie plastiche le tecniche di lavorazione esistenti

Gli oggetti di plastica fanno ormai parte della quotidianità di ognuno tanto che, soprattutto negli ultimi anni, la richiesta di questo materiale è vertiginosamente aumentata.
Non importa che ci si trovi in casa, in ufficio, nelle scuole o per strada: la plastica è dappertutto, non se ne può proprio più fare a meno.
Per poter dar vita al prodotto finito, però, è fondamentale che la materia prima venga lavorata nel miglior modo possibile e per le aziende produttrici, scegliere il partner giusto che si occupi di questo importante passaggio non è così semplice quanto si possa immaginare.
Chi si occupa dello stampaggio dei materiali plastici deve essere non solo estremamente professionale ed in grado di assicurare sempre il miglior risultato, ma deve svolgere il lavoro nel minor tempo possibile.
Di seguito analizzeremo una per una le principali tecniche di lavorazione delle materie plastiche così da offrire a chiunque lo desideri le nozioni più importanti, quelle che è assolutamente necessario sapere.

Come funziona lo stampaggio delle materie plastiche?

Prima di entrare nei particolari delle diverse tipologie di tecniche di stampaggio esistenti, è necessario capire il processo generale con il quale i materiali plastici vengono lavorati.
L’intero processo di produzione avviene grazie a specifici macchinari la cui evoluzione, soprattutto negli ultimi tempi, ha favorito un miglioramento sostanziale dei risultati ottenuti. I tempi si sono ridotti notevolmente e le produzioni sono aumentate in maniera incredibile.
Le materie termoplastiche sotto forma di pellet vengono, in pratica, inseriti all’interno delle macchine le quali, in maniera del tutto autonoma anche se sotto supervisione dell’uomo, comprimono la plastica trasformandola in amalgama fusa che andrà a riempire gli stampi. Grazie a questo processo sarà possibile veder prendere forma l’oggetto finito.

Tecniche di stampaggio delle materie plastiche: quali sono?

Le principali tecniche di stampaggio delle materie plastiche sono essenzialmente 3:

Stampaggio a iniezione
• Sovrastampaggio a iniezione
• Stampaggio a iniezione assistito da gas

Lo stampaggio a iniezione viene, a sua volta, suddiviso in 3 fasi, ovvero:

• il tempo di iniezione che prevede l’inserimento del materiale plastico sotto forma di pellet o granuli all’interno della macchina;
• il tempo di raffreddamento durante il quale il materiale si solidifica;
• il rilascio del prodotto finale che non è altro che il momento in cui il prodotto, ormai solidificato e raffreddato, viene rilasciato come finito.

Il sovrastampaggio a iniezione, invece, differentemente dal precedente prevede l’unione di due componenti le quali presentano delle strutture molecolari diverse.
In altre parole, attraverso questo processo, le due parti vengono incollate l’una all’altra.
Questa unione può avvenire o attraverso l’introduzione di particolari inserti come, ad esempio, un dado, una vite o qualsiasi altro tipo di oggetto che, pur avendo una composizione del tutto diversa, funge da collante tra le parti oppure tramite l’unione diretta delle due plastiche che vengono fuse insieme.

Lo stampaggio a iniezione assistito da gas, infine, è un particolare processo attraverso il quale è possibile dare al prodotto finito una particolare forma: quella cava.
Questa tecnica, nello specifico, viene utilizzare quando si ha la necessità di dar vita ad un prodotto che sia compatto e resistente, ma comunque leggero. Il risultato che si ottiene, in poche parole, prevede la presenza della plastica solamente all’esterno mentre la parte interna è praticamente vuota, occupata solo da gas.